Mondiali 2019: Filippo Gilli presenta la nazionale maschile
4 Agosto 2019

Il mondiale di tchoukball che si giocherà in Malesia dal 8 al 11 Agosto, vedrà al via la nazionale maschile, campione d’europa che arriva anche da un ottimo terzo posto nel mondiale 2015
L’Italia maschile incontrerà nel girone Germania, Brasile e Filippine.
A presentare la nazionale maschile, il percorso verso i mondiali e il gruppo, Filippo Gilli, capitano di questa nazionale
Come è andata la preparazione a questi mondiali?
La preparazione mi sembra abbastanza buona, sicuramente non è facile creare un gioco di squadra potendosi allenare poche volte all’anno tutti insieme, ma ormai il lavoro di questo gruppo va avanti da più di 2 anni e quindi mi sento di dire che l’affiatamento non manca. Sicuramente una delle componenti più difficili è la preparazione ad affrontare le forti squadre asiatiche, che incontriamo raramente e hanno uno stile di gioco completamente diverso rispetto a quello a cui siamo abituati: stiamo cercando anche di studiare alcuni video per poter arrivare più pronti e per pensare a degli aggiustamenti che possano essere efficaci rispetto al nostro gioco classico, ma comunque andremo in Malesia convinti della nostra forza e per dimostrare di essere una delle nazioni più forti del momento.
Quali emozioni si respirano all’interno della squadra?
La squadra è molto carica, abbiamo fortissime motivazioni e voglia di affrontare le squadre più forti del mondo dopo la bella vittoria degli Europei dello scorso anno. Naturalmente ci sarà un po’ di emozione, d’altra parte il Mondiale non si gioca tutti i giorni: ogni momento andrà vissuto e goduto fino in fondo. Siamo davvero impazienti di salire sull’aereo e andare in Malesia dopo questi mesi di preparazione.
Quale è il punto forte di questa nazionale?
A mio avviso è difficile trovarne solamente uno, ma è tutto l’insieme di squadra che ci rende forti sotto molti punti di vista. Sicuramente spicca il grande potenziale offensivo, soprattutto grazie al nostro “fenomeno” Guido Tosello, ma sarebbe riduttivo non pensare a tutte le ali che abbiamo in squadra e che possono a turno dare un contributo decisivo. E poi anche in difesa mi sento di dire che abbiamo un potenziale elevatissimo, come abbiamo dimostrato agli Europei. Insomma, secondo me siamo un bel gruppo di giocatori che in due anni ha imparato a giocare bene insieme, e le cui abilità sono piuttosto complementari, rendendoci molto completi e permettendoci di avere diverse opzioni sia offensive sia difensive.
Cosa ti aspetti da questi mondiali, quali squadre ti preoccupano di più e quali non vedi l’ora di incontrare?
Saranno sicuramente dei Mondiali bellissimi, e soprattutto dei Mondiali con la M maiuscola, dato che per la prima volta nella storia parteciperanno squadre provenienti da tutti i continenti. Praticamente tutte le squadre più quotate saranno presenti, e mi aspetto una lotta serrata per le posizioni alte della classifica: sicuramente non sarà semplice emergere dato il livello altissimo della competizione.
Le squadre che allo stesso tempo mi preoccupano di più e mi piacerebbe moltissimo incontrare sono quelle che sulla carta si giocano il podio, ed in particolare Taiwan, Singapore e Macao. Taiwan è la massima espressione della tecnica e giocare con loro è sempre un’esperienza unica, dato che confrontarsi con i migliori dà sempre una motivazione in più; con Singapore dobbiamo “vendicare” la netta sconfitta della semifinale del 2015; con Macao c’è stato un solo incontro nel lontanissimo 2007 e quindi sarebbe interessante riincontrarli ora che sono diventati una delle migliori squadre al mondo.
La tua prima esperienza da capitano di una nazionale maggiore ad un mondiale, sei pronto per questa responsabilità?
È certamente un onore poter essere il capitano della Nazionale, così come lo è stato l’anno scorso agli Europei giocati in casa. Diciamo che ormai, fra Europei e varie edizioni della Nations Cup di Ginevra, ci ho fatto un po’ l’abitudine, quindi penso che ai Mondiali non sentirò una grande differenza rispetto al solito. La maggior responsabilità che sento è quella di provare a trasmettere ai miei compagni di squadra la giusta mentalità per affrontare al meglio la competizione: essendo il giocatore che gioca in Nazionale da molto più tempo rispetto agli altri (ahimè, l’età avanza…), spero di poter dare un mio contributo in termini di carisma e soprattutto di esperienza, dato che ho già giocato 2 Mondiali e ho già affrontato alcune situazioni che ci capiterà sicuramente di affrontare in Malesia, quando dovremo saper gestire qualsiasi difficoltà si possa presentare.
Senza essere troppo scaramantici, vuoi fare un pronostico?
Come già detto, siamo convinti dei nostri mezzi, sappiamo di essere forti e di avere la possibilità di fare un ottimo risultato, quindi le aspettative sono piuttosto alte. Dobbiamo però fare attenzione a non montarci la testa e a stare con i piedi per terra, affrontando ogni singola partita con la massima concentrazione e il giusto approccio, perché le cattive sorprese sono sempre dietro l’angolo e c’è sempre da considerare che il Mondiale sarà disputato in Asia, dove la concezione del gioco è differente e questo porta ad alcune differenze nel metro arbitrale che non devono essere sottovalutate.
Se sapremo affrontare questa sfida con la giusta mentalità, da squadra “matura”, penso che il podio possa essere assolutamente alla nostra portata. Il sogno è di arrivare alla finale Mondiale con Taiwan, e chissà che questo sogno non si possa avverare…